Rete ecologica dell’area metropolitana fiorentina
Studio di sintesi delle relazioni ambientali funzionali
Committente: Comune di Firenze
Periodo di svolgimento: 2004
Lo sviluppo urbanistico che ha interessato negli ultimi quaranta anni la piana fiorentina rappresenta un caso emblematico delle conseguenze dell’urban sprawl in termini di riduzione degli ambienti naturali, e dei sistemi agricoli a maggiore valenza ambientale, caratterizzati in passato da una densa rete di fossi, siepi campestri, alberate e macchie che costituivano microhabitat e corridoi ecologici di fondamentale importanza per le popolazioni animali.
In questo senso, il sistema di Aree Protette di Interesse Locale (ANPIL, L.R. 49/1995) promosso dalla Direzione Ambiente del Comune di Firenze ha rappresentato una notevole novità per l’area metropolitana fiorentina, come prima iniziativa di sistema per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale.
L’efficacia di tale strategia è però strettamente ai rapporti strutturali e funzionali intercorrenti fra i diversi elementi del paesaggio. La pianificazione di misure di tutela e conservazione necessita di un approccio ecologico organico, che tenga in esplicita considerazione la complessità dei rapporti fra tali elementi, come riconosciuto anche dalla L.R. 56/2000 in relazione alle aree di collegamento ecologico-funzionale.
Un possibile approccio operativo consiste nel riferimento al modello concettuale di rete ecologica, finalizzato a evidenziare i rapporti funzionali fra le diverse unità ecosistemiche costituenti il paesaggio. Tale concetto rappresenta uno strumento di analisi particolarmente potente per contesti in cui le risorse sono frammentate e disperse in una matrice paesaggistica (il tessuto urbano e periurbano) tendenzialmente ostile.
Il lavoro si è posto quali principali obiettivi:
- identificare gli elementi costitutivi la rete ecologica fiorentina e valutarne i rapporti strutturali e funzionali;
- analizzare il sistema di interrelazioni funzionali della rete con le aree di interesse conservazionistico a monte e a valle del vasto sistema urbanizzato di Firenze
- identificare le principali direttrici (attuali e potenziali) del sistema di corridoi ecologici e proporre un insieme di azioni volte a potenziare la connettività ecologica del sistema.
Area di studio
Lo studio ha interessato un vasto comprensorio attorno all’area metropolitana di Firenze, per una superficie complessiva di circa 560 km2, in modo da condurre l’indagine ad una scala che permettesse di comprendere i processi di frammentazione degli ecosistemi naturali e i patterns di distribuzione delle specie sul territorio.
L’area comprende il denso sistema insediativo del fondovalle dell’Arno, costituito dai centri urbani di Firenze e dei Comuni limitrofi, e gli ambiti collinari immediatamente adiacenti Firenze: a nord dell’Arno, il sistema dei colli calcarei fiorentini, caratterizzato da paesaggi prevalentemente agricoli ma con aree forestali anche di notevole estensione; a sud dell’Arno, paesaggi collinari caratterizzati da una morfologia più dolce e da spazi naturali di estensione modesta e notevolmente più frammentati.
Approccio metodologico
Per il lavoro è stato adottato un approccio più prettamente funzionale (in fase di analisi), integrato con un approccio gestionale e di pianificazione (in fase propositiva), individuando ambiti prioritari i cui prevedere interventi finalizzati alla conservazione degli hot spots di biodiversità, all’incremento della qualità ambientale nelle aree agricole periurbane e alla realizzazione di una fascia connettiva intorno a Firenze.
L’analisi funzionale è stata impostata su sei specie target, per ciascuna delle quali è stato prodotto uno specifico modello di idoneità ambientale.
Le specie target sono state individuate in base a criteri di sensibilità verso uno o più aspetti connessi con la frammentazione ambientale; quali parametri guida nella selezione delle specie target sono stati utilizzati dimensioni dell’home range, capacità di dispersione e uso di specifici elementi del mosaico ambientale (Bright, 1993; Dooley e Bowers, 1996), oltre alla significatività a scala locale. Le specie selezionate sono state: moscardino (Muscardinus avellanarius), tritone crestato (Triturus carnifex), rospo smeraldino (Bufo viridis), canareccione (Acropephalus arundinaceus), torcicollo (Jynx torquilla), picchio muratore (Sitta europaea).
Dopo una fase di analisi strutturale del paesaggio e individuazione cartografica delle unità ecosistemiche e del sistema di barriere ecologiche, sono stati elaborati dei modelli di idoneità ambientale per le specie target, basati sulla formalizzazione matematica delle conoscenze acquisite sulle relazioni specie-ambiente, in termini di attitudine delle classi ecosistemiche a fornire habitat idonei per ciascuna specie, requisiti relativi a qualità, dimensioni e isolamento delle patch potenzialmente idonee, sensibilità a fattori di disturbo e a barriere ecologiche, secondo un approccio modellistico già utilizzato in Italia sia a scala nazionale (ad esempio, nella definizione della Rete Ecologica Nazionale, Boitani et al., 2002) sia a scala locale (Santini et al., 2003; Santolini et al., 2000).
L’analisi ha condotto alla produzione di cartografie di idoneità potenziale del territorio per ciascuna specie target, utilizzate per l’individuazione delle unità funzionali alle specie target e della struttura della rete. In taluni casi, l’analisi funzionale è stata completata da un’analisi di connettività, mediante appositi algoritmi sviluppati per studiare le possibilità di connessione e i potenziali flussi di dispersione dai nodi strutturali della rete ed evidenziarne la connettività.
Su tale base è stato successivamente possibile individuare le unità territoriali sulle quali prevedere idonei interventi di riqualificazione e ripristino ambientale, ad esempio hot spots di biodiversità da tutelare con interventi puntuali, aree in cui ricostituire o costituire ex novo fasce tampone (buffer zones) e aree in cui potenziare il sistema di risorse ambientali mediante interventi diffusi di incremento della naturalità (nature restoration areas).
Approfondimenti:
Vannuccini M., Bettini G., 2007. Modelli di idoneità ambientale per specie target come strumento di supporto alla pianificazione di reti ecologiche: il caso dell’area metropolitana fiorentina. Valutazione Ambientale 11: 7-12.
Vannuccini M., Geri F., 2007. Valutazione di connettività ambientale attraverso analisi di cost distance su specie target. XVI Congresso Società Italiana di Ecologia, Viterbo 13-15 settembre 2006,
Atti: http://www.ecologia.it/congressi/XVI/articles/
Bettini G., Vannuccini M., Gargani B., Bagnara L., Cuizzi D., Geri F., Angelini S., 2005. Analisi delle rete ecologica della cintura metropolitana fiorentina. Conservazione ecoregionale, reti ecologiche e governo del territorio”. WWF/UPI, Abbadia di Piastra – Tolentino (MC), 9-10 giugno 2005 | scarica il poster
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